venerdì 30 dicembre 2011

La Frutta Esotica





Parliamo un pò della frutta esotica.. Perchè a volte la vediamo e non sappiamo che gusto abbia o come utilizzarla..Ecco alcuni tra i frutti esotici più comuni:




Il Litchi


Il litchi (litchi chinensis) e' una pianta arborea perenne appartenente alla famiglia delle Sapindaceae, originario della Cina e delle Filippine e coltivato anche nel Madagascar, in Thailandia, in Israele e nell'Africa del Sud. Noto anche come ciliegio cinese, puo' raggiungere i 10 metri di altezza ed e' molto longevo (in Cina esiste tuttora un esemplare con piu' di 1200 anni!); le foglie, ovali ed appuntite, sono di colore verde chiaro ed il frutto, dal lungo picciolo, e' riunito a grappolo, ha forma tondeggiante e le dimensioni di una noce (dai due ai cinque cm. di diametro); la buccia, sottile e rugosa, e' di colore rosa o rosso acceso; la polpa, di colore bianco translucido, e' carnosa e succosa e racchiude un grosso seme marrone non commestibile che ricorda quello delle nespole; ha un sapore simile a quello dell'uva di tipo moscato ed un profumo che ricorda la fragranza della rosa.

Il litchi e' presente sul mercato da novembre a gennaio e quando si sceglie, deve avere un aspetto fresco ed un delicato profumo di rosa. In cucina viene consumato al naturale (privato della buccia) o nelle macedonie di frutta, ed e' una presenza costante in tutti i ristoranti cinesi. Si conserva nella parte meno fredda del frigorifero anche per due settimane (la buccia diventa piu' scura, ma il sapore rimane inalterato). Viene utilizzato anche in alcuni cocktail di spumante o rhum e nei sorbetti.

Per quanto riguarda le virtu' terapeutiche, il litchi e' ricco di vitamina C (ha pertanto un forte potere antiossidante e potenzia notevolmente le difese immunitarie) e di sali minerali come il calcio, il magnesio, il fosforo ed il potassio (che aiuta a riequilibrare la presenza di liquidi nell'organismo ed e' un efficiente aiuto al sistema cardiovascolare); favorisce la digestione e fornisce circa 65 kcalorie per 100 g. di prodotto.





L'Avocado


L'avocado e' una pianta arborea sempreverde appartenente alla famiglia delle Lauracee originaria dell'America centrale e attualmente coltivata in tutti i paesi tropicali; in Europa piccole produzioni sono presenti soltanto in Spagna. 
Puo' raggiungere i 20 metri di altezza, ha foglie coriacee e fiori piccoli a forma di pannocchia di colore giallo tendente al verde; il frutto a seconda della varieta', si differenzia per forma, dimensione, colore e aspetto della buccia; esiste la "Pinkerton", la "Ryan" e la "Ettinger" dalla forma a pera, e la "Fuerte", la "Nabal" e la "Reed" dalla forma tonda; ha una lunghezza che va dai 7 ai 20 cm., la buccia puo' essere liscia o rugosa e il suo colore varia dal verde piu' o meno scuro al nero violaceo o color caffe'; la polpa, di colore giallo chiaro tendente al verde, e' tenera, estremamente burrosa e con un gusto delicato che ricorda vagamente le noci, con un solo seme centrale biancastro o rosa
.

E' presente nei mercati tutto l'anno e solitamente viene raccolto e venduto ancora acerbo; quando viene acquistato, il grado di maturazione si verifica esercitando sulla sua superficie una leggera pressione con il pollice: se risulta duro come un sasso, il frutto e' ancora molto acerbo e deve essere lasciato maturare per alcuni giorni a temperatura ambiente; se premendo la buccia cede senza lasciare un solco, e' maturo al punto giusto per essere consumato (in questo caso, puo' essere conservato un paio di giorni al massimo in frigorifero); se invece lascia un piccolo solco, allora il frutto e' ormai troppo maturo per essere consumato a fette, ma e' ancora buono per ridurne la polpa in crema.


L'avocado si prepara nel seguente modo:
1) si taglia a meta', per tutta la sua lunghezza, come se fosse una mela, facendo attenzione a girare con il coltello intorno al nocciolo centrale che e' duro;
2) si afferrano quindi le due meta' e si ruotano dolcemente in senso opposto; una volta aperto il frutto, si toglie il grosso nocciolo;
3) per non fare annerire la polpa, si spruzza il frutto con qualche goccia di limone;
4) se si vuole mangiare intero, si scava la polpa con un cucchiaino; altrimenti, si puo' sbucciare e tagliare a fettine o a tocchetti.




In cucina si utilizza a crudo per preparare antipasti (in abbinamento a formaggi dolci e/o cremosi), insalate (con pollo o gamberi), mousse e souffle'; famosa e' la salsa "guacamole", che si ottiene frullando la polpa con aglio, prezzemolo, succo di limone ed olio e che si serve con verdure crude in pinzimonio o con le tortillas. Poiche', come la mela e la pera, una volta tagliato si ossida facilmente a contatto con l'aria, e' consigliabile prepararlo all'ultimo momento spruzzato di succo di limone.

L'avocado possiede molte proprieta' terapeutiche: e' uno dei pochi frutti freschi che ha un elevato contenuto di grassi monoinsaturi (ed esercita pertanto un'azione preventiva nei confronti della deposizione del colesterolo sulle pareti dei vasi); contiene inoltre vitamina A, B, C, ed E (che aiutano a prevenire le malattie cardiovascolari ed hanno notevoli virtu' antiossidanti) e potassio (che aiuta a riequilibrare la presenza di liquidi nell'organismo ed e' un efficiente aiuto al sistema cardiovascolare); per contro, e' un frutto molto calorico (230 kcalorie per 100 g.) ed e' quindi controindicato nelle diete.


La Papaya

La papaia (Carica papaya) e' una pianta arborea appartenente alla famiglia delle Caricaceae originaria dell'America centrale e molto diffusa in Brasile, nelle isole Hawaii e praticamente in tutti i paesi tropicali (America meridonale, Africa del sud ed Asia). I nomi con cui le varie popolazioni nel mondo indicano questo frutto sono numerosi: in Nuova Zelanda ed in Australia, ad esempio, viene chiamato "pawpaw", a Cuba "fruta bomba" ed in Brasile "mamao".

L'albero puo' raggiungere un'altezza di 10 metri, ha all'apice ramificazioni con foglie molto grandi (del diametro di 50-70 cm. dall'aspetto molto simile a quelle del fico) alla cui ascella si formano i fiori; il frutto e' una bacca a forma di pera, le cui dimensioni variano dai 15 ai 45 cm. di lunghezza e dai 10 ai 20 cm. di diametro; il peso generalmente e' sui 300-400 g. ma puo' raggiungere anche il chilo; la buccia, liscia e sottile, e' di colore verde quando e' acerbo, per poi diventare arancione nel pieno della maturazione; la polpa, arancione, e' succosa e morbida, ricca di piccoli semi neri non commestibili ricoperti da una pellicola gelatinosa; il sapore, dolce ed aromatico, fresco e delicato, ricorda quello del melone. Se ne coltivano circa 50 varieta' diverse.

E' presente sul mercato tutto l'anno e quando si acquista occorre fare attenzione che sia giunta a perfetta maturazione, altrimenti risulta aspra: la buccia deve essere quindi piuttosto arancione, profumata e cedevole al tatto. Si conserva nella parte meno fredda del frigorifero per 4-5 giorni, mentre se e' ancora acerba, matura a temperatura ambiente. In cucina e' ottima consumata al naturale, come antipasto per accompagnare il prosciutto crudo o in aggiunta alle macedonie; nei paesi d'origine si gusta anche acerba come verdura per accompagnare piatti di riso; si puo' trovare in commercio anche come confettura o come succo ed e' molto buona candita. Essendo costituita principalmente d'acqua e' un frutto molto dissetante. Si prepara allo stesso modo di come praticamente si pulirebbe un melone:

1) si taglia a meta';
2) si eliminano con un cucchiaio i semi neri;
3) si mangia con un cucchiaio;
4) oppure, si sbuccia e si taglia a pezzetti.

Per quanto riguarda le proprieta' terapeutiche, la papaia ha un alto contenuto di vitamina A e C (ha pertanto un forte potere antiossidante e potenzia notevolmente le difese immunitarie); inoltre, e' ricca di potassio (che aiuta a riequilibrare la presenza di liquidi nell'organismo ed e' un efficiente aiuto al sistema cardiovascolare), magnesio e calcio; contiene inoltre un enzima, la "papaina", che ha la stessa azione della "bromelina" nell'ananas e dell'"actinidia" nel kiwi: facilita cioe' la digestione delle proteine. E' quindi indicata per chi ha problemi di stitichezza, gastrite ed ipertensione. E' un frutto ipocalorico: 100 g. di prodotto forniscono infatti soltanto 40 kcalorie.




Il Mango


Il mango (Mangifera indica) e' un albero sempreverde appartenente alla famiglia delle Anacardiaceae di origine indiana ed attualmente coltivato in quasi tutti i paesi tropicali (Brasile, Peru', Venezuela, Sud Africa, Costa d'Avorio ed altri paesi dell'Africa occidentale). Le foglie sono lanceolate e lucide, i fiori di colore rosa e giallo; il frutto ha le dimensioni molto variabili (quelli in commercio solitamente hanno un peso che varia dai 200 ai 500 g., ma puo' arrivare anche ad un kg. di peso), ha una forma tondeggiante e la buccia passa dal verde al rosso fino ad assumere una colorazione giallo intensa quando raggiunge il pieno della maturazione. La polpa, al cui interno si trova un nocciolo piatto e piuttosto duro, e' succosa e profumata e dal colore giallo-arancio. Il gusto e' acidulo e al contempo dolce ed aromatico, un mix tra l'ananas e l'albicocca. Esistono diverse varieta' di mango (come ad esempio la "Tommy Atkins", l'"Haden", la "Kent" e la "Keitt"), ma principalmente si distingue quella indiana, di forma tonda ed irregolare, e quella indocinese, piu' appiattita ed allungata.

E' presente sul mercato tutto l'anno, e nell'acquistarlo occorre fare attenzione che la buccia sia priva di macchia ed appena cedevole al tatto; deve essere consumato a maturazione completa, altrimenti il sapore potrebbe risultare decisamente sgradevole. Si conserva a temperatura ambiente fino a quando non diventa morbido (se e' gia' giunto a maturazione, si mantiene nella parte meno fredda del frigorifero per un paio di giorni).

In cucina si consuma al naturale, ma si presta anche per la produzione di confetture, succhi e sorbetti. Puo' essere aggiunto nelle macedonie o nelle torte di frutta fresca, ma e' ottimo anche in insalata come accompagnamento ai gamberi. In Oriente e' uno dei componenti del "chutney", una preparazione simile alla marmellata ma molto speziata che viene servita generalmente come condimento insieme al pollo al curry o a carni grigliate. Il mango si prepara nel seguente modo:

1) si taglia a meta', vicino al nocciolo, in modo da ottenere almeno due fette spesse;
2) si praticano dei tagli paralleli in senso verticale e poi in senso orizzontale;
3) si staccano quindi i quadratini ottenuti con una forchetta o con un coltello, oppure
4) si presenta il frutto ripiegato sulla sua buccia e aperto come un fiore
5) con un coltello si stacca quindi la polpa rimasta intorno al nocciolo, che va sbucciata e tagliata a fettine.

Un esempio di come tagliare il Mango

Per quanto riguarda le virtu' terapeutiche, il mango e' un frutto ricco di betacarotene, vitamina A e C, calcio e potassio; e' quindi ottimo per chi soffre di anemia, ha un forte potere antiossidante e potenzia notevolmente le difese immunitarie; possiede inoltre proprieta' antibiotiche, diuretiche e lassative; contenendo una discreta quantita' di zuccheri e' anche decisamente nutriente: per questo motivo, e' pero' da evitare se si soffre di disturbi renali, intestinali e di diabete. L'apporto calorico e' di 60 kcalorie ogni 100 g. di prodotto.



Il testo è stato preso da: Ricetteecooking.com, le immagini sono dei rispettivi proprietari.

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